Mannaggia a me e alla mia idea di aderire al percorso Tao! E adesso che cosa mi preparo per colazione? «Mi raccomando, niente latte vaccino, niente zucchero raffinato, niente farine raffinate, niente biscotti industriali, niente fette biscottate, niente marmellate industriali, niente brioche!» praticamente dovrò morire infelice.
Se già con la prima mattina del percorso vi assalgono questi dubbi, sappiate che prima che esistesse il Mulino bianco la gente faceva colazione comunque. I miei nonni andavano di pane e latte, se avevano il pane, altrimenti la polenta abbrustolita rimasta dalla sera prima (quasi sempre, ho gli antenati polentoni). Niente zuccheri aggiunti, non c’era tutta quest’abbondanza. So di famiglie del centro Italia che facevano colazione con del pane raffermo, formaggio di capra, olive, noci. Il caffè al mattino la moltitudine di italiani lo ha iniziato a bere al fronte durante la Prima guerra mondiale, dopo Caporetto, perché era passata l’idea che era un ottimo eccitante e rinvigorente e veniva distribuito ai soldati. Qualcuno si chiederà: «Allora devo ritornare a quella miseria?» No, ma bisogna ripensare la colazione in ottica di benessere e non di un bisogno indotto, di uno stereotipo finalizzato al consumo di un eccesso di zuccheri che dopo un paio d’ore costringe a integrare con altro zucchero la sensazione di debolezza che sopravviene.
Ho raccolto qualche suggerimento cercando in Rete e affidandomi alle conoscenze del professor Franco Berrino. Da queste indicazioni, sempre prestando attenzione a quanto ci siamo detti in tema di alimentazione (e che ritrovate nelle pagine di questo sito), con la fantasia si possono fare dei sorprendenti abbinamenti. Bisogna uscire dagli schemi imposti, pare impossibile a chi ha ancora il segno delle catene, ma dobbiamo avere fiducia in noi stessi.
Lo schema, ormai lo sappiamo, per una colazione è di questo tipo:
Cereale + proteina + frutto + caffè o tè o tisana.

In questo sito troverete delle ricette per quanto riguarda i cereali.
Innanzitutto possiamo prepararci il pane in casa con farine non raffinate (meglio quella integrale), dura più giorni, non diventa duro il giorno seguente come accade con quello dei forni e lo possiamo abbinare seguendo le indicazioni del professor Berrino. Il professore invita a consumare il pane con del miele (può essere sostituito dal succo di agave) abbinandolo con una sostanza grassa per rallentare il rilascio del glucosio.
Berrino suggerisce di spalmare sul del pane di grano saraceno un cucchiaio di miele e uno di tahina (pasta di sesamo). Sappiate che il grano saraceno ha un sapore deciso, lo stesso vale per la tahina, non a tutti piace.
La tahina potete sostituirla con un’altra sostanza grassa, tipo la crema di mandorle o di pistacchi.
Un sostituto del pane può essere il chappati, le cecine o i cracker di riso.
Altra alternativa è il porridge, lo potete preparare sia nella versione dolce che in quella salata.
Proviamola la colazione salata, magari ci piace. Invece di spalmare sul pane delle sostanze dolci, proviamo a spalmarci dell’hummus di ceci o di cannellini, o spalmarvi del formaggio vegetale a base di anacardi o lupini, adagiarvi delle verdure; farciamo il chappati con la stessa fantasia.
Possiamo pensare alle uova, un’omelette farcita con verdure o formaggio caprino è golosa.
Diamo fiducia alla nostra fantasia e se vi verrà qualche ricetta da condividere, fatelo attraverso la chat. Indicate ingredienti, procedimento e una foto del piatto finale e la metteremo in questo sito a disposizione di tutti.